Oggi mi è venuto in mente di riproporre alcune considerazioni sull’equipaggiamento necessario per un’escursione nei boschi. Considerazioni a cui tanti sono arrivati prima di me, e che quindi consisteranno in buona parte di citazioni diffuse. Mi piace ricordarle in questo luogo e in questo momento; grandi semplici metafore della vita.
Cominciamo dai piedi, visto che dobbiamo marciare. Un paio di scarpe adatte, sufficientemente robuste, su cui camminare saldi, adatte al tipo di terreno che potremo incontrare (quale sarà?) che sia fango, pietrisco, roccia, erba alta, ricoperto di spine, di rami o tronchi da scavalcare, ruscelli da attraversare… scarpe comode, anche scarpe un po’ pesanti a volte, che ci tengano ancorati al suolo, dovranno far parte del nostro equipaggiamento.
L’abbigliamento ci deve proteggere – dal freddo o dal caldo dal vento – ma anche da punture di insetti o da graffi di rovi… senza andare in paranoia però… non potremmo fare molta strada se siamo scafandrati come un palombaro per paura delle vipere. L’abbigliamento, come le scarpe, deve essere comodo, traspirante, versatile. Scarpe e vestiti troppo stretti ci procureranno vesciche, troppo grandi non ci daranno la giusta protezione.
Lo zaino-zainetto, altro elemento essenziale dell’equipaggiamento: qui si apre un mondo: la preoccupazione di non avere con sé qualsiasi cosa che potrebbe sempre servire ci fa riempire troppo il bagaglio. E quel troppo sarà sulle nostre spalle per tutta la camminata, ci darà forse a fine giornata la soddisfazione di aver compiuto la nostra piccola impresa, ma ci toglierà il piacere del viaggio.
Mappe, bussola o equivalenti digitali: la mappa deve essere aggiornata, in scala adeguata, con l’indicazione delle curve di livello, di corsi d’acqua, delle coordinate geografiche. Mappe e bussola ci fanno valutare a che punto del percorso siamo; ci fanno avere un quadro del territorio, dislivelli, distanze; le alternative del percorso, la possibilità di un fuori pista (avventura!!!) effettuato con saggezza. Non è mica necessario consultare la mappa ogni 100 passi…
Il percorso potrebbe essere più o meno pianeggiante, ma potremmo incontrare anche pendenze un po’ troppo ripide per noi e ci sarebbe di aiuto una racchetta od un bastone che potrebbero far parte dell’equipaggiamento. Ma è anche probabile che ci accorgiamo di aver bisogno di un sostegno durante il percorso e possiamo cercare e trovare un bastone nel bosco.
In questo paragrafo inserirei anche la questione meta: cosa ci spinge a camminare nel bosco. Vogliamo raggiungere un luogo determinato, una vetta, un rifugio e ci interessa arrivare, camminiamo spediti e lo sguardo è rivolto davanti; vogliamo immergerci nella natura ed essere in simbiosi con essa, la nostra andatura è tranquilla e ci soffermiamo ad osservare e sentire durante il percorso.
Una semplice escursione nel bosco ci può far meditare sul nostro viaggiare la vita.
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Stefania Calesini
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