Dopo aver esaminato, tra i cristalli, le pietre rosse e nere (del radicamento e dell’energia sessuale), sempre per la cristalloterapia arriviamo alla zona del ventre; la parte inferiore è collegata al colore arancione (SWADISTHANA CHAKRA), e gli organi interessati sono l’intestino, la vescica, le ovaie e l’utero (ovviamente per le donne), e alcuni tra i più importanti vasi del sistema linfatico.
Cristalli quali le corniole e i topazi aiutano, ad esempio, ad alleviare i problemi mestruali e della menopausa, a migliorare la circolazione linfatica, a regolarizzare l’intestino. Ricordiamo anche l’ambra, che pur non essendo un cristallo (ma una resina fossile), ha effetti pari se non superiori ai cristalli menzionati sopra. Inoltre, tutti questi cristalli hanno un deciso effetto antidolorifico e rilassante a livello muscolare.
Cristalloterapia: l’importanza dei cristalli di colore giallo
La zona del plesso solare invece è ricettiva soprattutto all’energia delle pietre gialle (o verdi tendenti al giallo). Quarzo citrino, zolfo, peridoto olivina, pietra del sole sono cristalli che agiscono e fanno sentire i loro benefici su stomaco, pancreas, fegato e reni, organi collegati al terzo punto energetico (MANIPURA CHAKRA) e svolgono soprattutto una funzione depurativa su questi organi.
Quando si scelgono le pietre durante una seduta di cristalloterapia, di solito si è attratti da cristalli di colori più vivaci, come il viola, il blu o il verde brillante, ma quando invece si scelgono pietre gialle o arancioni, questo è un segnale che ci invia il nostro organismo, perché in quel momento ha bisogno dell’energia riequilibrante e curativa di quel cristallo.
Maria Pia Hoffer
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