Il colore dei cristalli
A seconda delle sostanze che contengono, i cristalli assumono una determinata colorazione, ed è questa la loro caratteristica principale, che poi serve per abbinarli alla parte del corpo corrispondente da trattare.
Ci spieghiamo meglio: l’energia dei cristalli (rafforzante, curativa, riequilibrante…) va ad agire soprattutto sui due principali canali energetici presenti nel nostro corpo, le Nadi, che hanno forma di spirale e si sviluppano, come due scale a chiocciola, attorno alla colonna vertebrale, incontrandosi in sette punti ben precisi, i cosiddetti Chakras.
I cristalli e i chakras
Partendo dal basso, il primo chakra che incontriamo è Muladhara (nome in antico Sanscrito), che è abbinato ai colori scuri (rosso, marrone, nero) e corrisponde al perineo; di conseguenza, i cristalli da usare saranno tormalina nera, ossidiana nera, ematite, quarzo fumè ed onice, che aiutano il radicamento a terra, cioè la concretezza, il pragmatismo, forza e stabilità mentale, sicurezza ed energia fisica. Questi sopra elencati sono tutti cristalli neri o comunque molto scuri, mentre invece pietre rosse come il rubino, il granato, diaspro rosso, agata di fuoco, stimolano la produzione di globuli rossi, donano energia vitale e sessuale.
Qualche dettaglio sull’utilizzo dei singoli cristalli: il quarzo fumè, se posto di notte ai piedi del letto, aiuta ad assorbire le energie negative che a fine giornata si accumulano nei piedi la cosiddetta “pulizia delle radici”).
La tormalina nera, tenuta vicino al computer, assorbe tutte le onde elettromagnetiche. L’ematite aiuta a schermarci invece dalle persone stressate e nervose, creando una sorta di barriera di protezione, ed aiuta anche l’organismo nell’assimilazione del ferro.
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Maria Pia Hoffer
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